Lo dico senza giri di parole:
Oggi è la festa della liberazione dalla dittatura fascista.
Oggi celebriamo i nostri nonni che hanno lottato a costo della vita per darci la libertà.
Mio padre è del ’39, se gli chiedi cosa ricorda di quegli anni ti risponde che aveva fame, talmente tanta fame da provare, una volta, a mordere il tavolo da pranzo, e poi ricorda la paura delle sirene che annunciavano un attacco aereo.
Insomma: a volte cercano di far passare il concetto che quegli anni non erano così male, la realtà è che quella situazione faceva schifo (e questo lo affermo senza dover ricordare cose ancora più gravi della fame di mio padre).
Il problema maggiore delle celebrazioni e che anche le più significative alla lunga rischiano di perdere la loro importanza, evapora il valore reale e restano soltanto i riti.
Allora è in giornate come questa che dobbiamo avere il coraggio di riprendere la lotta, contro le discriminazioni che impediscono a tutti di avere vera libertà.
Noi abbiamo la fortuna di poter lottare con le parole e con le nostre decisioni, senza armi e senza correre il rischio di morire.
E’ il momento di pretendere dai nostri governanti l’approvazione del ddl Zan, perché non mi sembra possibile che nel 2021 qualcuno possa essere discriminato per il genere, l’orientamento sessuale o per avere una disabilità.
Allo stesso modo mi pare giusto iniziare a parlare seriamente di ius soli.
Mio padre è nato a Milano da una famiglia immigrata da Barletta, in casa parla correttamente italiano ma è in grado di esprimersi in dialetto milanese ed è culturalmente milanese.
Io ad esempio il dialetto non lo conosco e come ogni ragazzo degli anni ’80 sono cresciuto a contatto con la cultura americana di film e telefilm e guardando cartoni animati giapponesi.
Parlare quindi di “imbastardimento” della nostra società a causa degli immigrati è una grossa presa in giro, gli esseri umani assorbono ogni tipo di cultura, è il caso di farsene una ragione e capire che è un arricchimento per la nostra società.
Altrimenti avremmo potuto fare comodamente a meno di ogni tecnologia inventata in un paese estero: buttate i vostri smartphone e non connettetevi ad internet, sono invenzioni di un paese extracomunitario come gli Stati Uniti e stanno contaminando l’italica purezza.
I bambini che nascono in Italia frequentano scuole italiane e si relazionano e giocano con bambini italiani, desiderano gli stessi giocattoli e guardano gli stessi cartoni animati, spesso aiutano i loro genitori a comprendere e relazionarsi con la nostra cultura, sono loro il vero ponte che permetterà l’integrazione.
Ridiamo valore al 25 aprile pensando a come migliorare la vita di tutti, senza egoismi, per onorare la memoria di chi è morto per la libertà.
Colonna sonora: I ribelli della montagna – Ustmamo.